Il 22 aprile 1937 nasceva in un piccolo paesino del New Jersey un attore che con il suo sguardo magnetico ha segnato la storia del cinema: Jack Nicholson, che compie 80 anni.
Trasferitosi a Los Angeles all’età di 17 anni, Nicholson inizia la sua carriera nel mondo del cinema, frequentando corsi di arte drammatica e diventando una giovane promessa dei film di serie b negli anno ’60. La sua prima apparizione in tv è del 1956 in una serie della Nbc “matinee Theater”, mentre il suo primo ruolo al cinema è del 1958 in “The cry baby killer” (appunto uno dei b movie dell’epoca). Negli anni si è poi trasformato nella star assoluta della Hollywood degli anni ’70.
Il primo successo arriva nel 1969 con “Easy Rider”, un film-manifesto per quegli anni, con cui ottiene una candidatura all’Oscar come “miglior attore non protagonista”. Dopo questo film diventa uno degli attori più richiesti a Hollywood. Seguono film come “Cinque pezzi facili” (interpretazione che gli vale una nomination per l’Oscar come miglior attore), “Conoscenza carnale”, e “L’ultima corvè”, (interpretazione che gli vale un’altra candidatura per l’Oscar al miglior attore).
Nel 1974 Nicholson interpreta il detective Jake “J.J.” Gittes, accanto a Faye Dunaway, nel film di Roman Polański “Chinatown”, considerato uno dei massimi capolavori del regista, con cui ottiene un Golden Globe come miglior attore protagonista.
L’anno seguente, nel 1975, con il film drammatico “Qualcuno volò sul nido del cuculo” conquista il suo primo Oscar come miglior attore protagonista.
Nel 1980 lo vediamo in quella che molto probabilmente è la sua migliore interpretazioni di sempre, quella di Jack Torrance in “Shining” di Stanley Kubrick, a cui fa seguito “Il postino suona sempre due volte” del 1981, mentre nel 1983 conquista nuovamente il premio Oscar, questa volta come miglior attore non protagonista per “Voglia di tenerezza”.
Nel 1987 torna al cinema con “Le streghe di Eastwick” e nel 1989 è protagonista di un’altra interpretazione indimenticabile, quella del folle Joker nel film “Batman” di Tim Burton, che passa alla storia come l’interpretazione più pagata nel mondo del cinema: per questo ruolo Nicholson guadagnò ben 60 milioni di dollari.
Negli anni ’90 conquista il terzo Oscar, come attore protagonista, per “Qualcosa è cambiato” del 1997, mentre l’anno successivo è lo straordinario protagonista di “A proposito di Schmidt”, che gli vale un Golden Globe.
E’ poi protagonista di due commedie, “Terapia d’urto” di Peter Segal accanto ad Adam Sandler e “Tutto può succedere” di Nancy Meyers accanto a Diane Keaton; nel 2006, collabora con Martin Scorsese, per “The Departed – Il bene e il male”, a cui seguono “Non è mai troppo tardi” del 2007 e “Come lo sai” del 2010 che è stata la sua ultima apparizione al cinema. Lo vedremo di nuovo come co-protagonista del remake statunitense di “Vi presento Toni Erdmann”.