La saga della Torre Nera, tratta dai romanzi-culto di Stephen King comincia male (anzi malissimo) il proprio cammino. Il film che nelle intenzioni sarebbe il sequel della serie tv che vedremo nei prossimi mesi (o forse mai?) è riuscito come peggio non si potrebbe. Uno scivolone incredibile, se si pensa alle aspettative della Warner Bros. Un franchise che dovrebbe catalizzare l’attenzione degli spettatori nei prossimi anni fallisce proprio nel film che questa saga doveva inaugurare. Cosa c’è che non va nell’ora e mezza di racconto? Tutto. A cominciare dalla storia, raffazzonata e per nulla omogenea (il passaggio di mani in fase di sceneggiatura si nota, eccome). E poi manca di mordente e di epicità. La Torre Nera si vede pochissimo ed ha un ruolo che più marginale non si può. Viene spiegato a cosa serve ma viene liquidata in mezzo minuto di descrizione. Roba da dilettanti. Il danese Nikolaj Arcel (nomination all’Oscar come miglior film straniero nel 2013 con Royal Affair), prova a raccontare il primo capitolo di questa trilogia cinematografica in un modo coerente ma la sua impresa è impossibile. Ci sono dei buchi di sceneggiatura incredibili. Una vera mazzata alle speranze di vedere finalmente un film del Re King ben rappresentato sul grande schermo. La pellicola (che uscirà nelle sale italiane il prossimo 10 agosto) rischia di essere dimenticata in fretta.
Il protagonista del film è Idris Elba (che dovrebbe riprendere il ruolo anche in una serie tv sulla saga) nella parte di Roland, ultimo pistolero del Medio-Mondo a difesa della mitica struttura perno dell’universo, La torre nera. Un baluardo che invece L’uomo in nero (Matthew McConaughey) potentissimo Mago/stregone, vorrebbe distruggere. Uno scontro tra bene e male nel quale gioca un ruolo importante Jake Chambers (Tom Taylor), veggente adolescente del Mondo cardine (la Terra). Il film, pieno di omaggi a King, da Shining a It, semplifica molto la storia, ma è piaciuto allo scrittore. Non a noi.