L’album “i/o” di Peter Gabriel, pubblicato nel 2023, segna un importante ritorno per l’artista britannico, dopo oltre vent’anni dall’uscita del suo ultimo lavoro in studio, “Up”. La sua pubblicazione è stata caratterizzata da un approccio innovativo: ogni brano è stato rilasciato in concomitanza con le fasi lunari, creando un evento musicale mensile che ha coinvolto i fan in un rituale di attesa e scoperta.
“i/o”, che significa “input/output”, esplora l’interconnessione tra le persone e il mondo, un tema che Gabriel ha descritto come centrale nel suo lavoro. La traccia “Love Can Heal” è un esempio di questa filosofia, dove l’artista invita a riflettere sull’importanza delle relazioni umane e della generosità. L’album è caratterizzato da una produzione ricca e stratificata, con mix differenti per ogni brano, curati da noti ingegneri del suono come Mark “Spike” Stent e Tchad Blake, che offrono interpretazioni sonore uniche e immersive.
Brian Eno, noto per il suo approccio innovativo alla musica e per il suo lavoro pionieristico nel genere ambient, ha collaborato con Gabriel in diverse tracce dell’album. Ha fornito sintetizzatori e programmazione, arricchendo il suono di brani come “Panopticom”, “The Court”, “This Is Home” e “Live and Let Live”. I sintetizzatori sono stati descritti da PG come “vermi elettrici”, creando un “wallpaper sonoro tridimensionale” (11 tracce) che ha dato una nuova dimensione alle composizioni di Gabriel.
Richard Russell, fondatore dell’etichetta XL Recordings, ha co-prodotto il brano “Four Kinds of Horses” e ha contribuito in modo significativo alla direzione artistica dell’album. Gabriel ha spiegato che la canzone è emersa da un progetto di Russell, dove ha inizialmente collaborato per sviluppare melodie e testi su un groove già esistente. La sinergia tra Russell e Gabriel ha portato a un’evoluzione del brano, trasformandolo in una composizione più complessa e coinvolgente.
L’album presenta anche il contributo di musicisti di talento. Ad esempio, Tony Levin ha suonato il basso e David Rhodes ha contribuito con la chitarra. Inoltre, la figlia di Gabriel, Melanie, ha fornito cori in alcune tracce. Live and Let Live vede la partecipazione del nostro Paolo Fresu.

La critica ha accolto “i/o” con entusiasmo, sottolineando la sua qualità artistica e la capacità di Gabriel di rimanere rilevante nel panorama musicale contemporaneo. La scelta di rilasciare i brani singolarmente ha permesso di valorizzare l’unità narrativa dell’album, trasformando l’ascolto in un’esperienza più contemplativa e meno frenetica, un vero e proprio “elogio della lentezza” in un’epoca dominata dalla rapidità.
Mix Differenti: Ogni brano è stato rilasciato in tre versioni: il Bright-Side Mix curato da Mark “Spike” Stent, il Dark-Side Mix di Tchad Blake e l’In-Side Mix in Dolby Atmos realizzato da Hans-Martin Buff. Questo approccio ha permesso di esplorare diverse dimensioni sonore per ogni canzone.
La produzione è stata curata in diversi studi di registrazione, tra cui i Real World Studios di Bath, The Beehive e British Grove di Londra. (di seguito)



