La Rivoluzione della Distribuzione Musicale

Negli ultimi anni, l’industria musicale ha subito una trasformazione radicale, in cui le etichette discografiche major e le società di distribuzione hanno iniziato a sovrapporsi nei loro ruoli e nelle loro funzioni. I distributori stanno iniziando a sembrare etichette, e le etichette stanno iniziando a sembrare distributori. Questo cambiamento ha implicazioni significative per artisti, etichette e il mercato musicale nel suo complesso.

Evoluzione delle Etichette Major

Ogni gruppo di etichette major ha sviluppato il proprio braccio di distribuzione. Ad esempio, Sony si affida a The Orchard, Universal a Virgin e Warner a ADA. Negli ultimi cinque anni, molte etichette di prima linea hanno lanciato anche le proprie offerte di distribuzione, come Republic (Imperial), 300 (Sparta) e Alamo. Queste aziende competono tra loro e con le etichette di prima linea.

Ttutti sanno quale sia il futuro. Le etichette major si stanno trasformando in aziende di distribuzione con cataloghi molto ampi.

Contratti di Distribuzione vs Contratti Discografici

Tradizionalmente, i contratti discografici con le major prevedevano budget per registrazioni, marketing e accesso a team di professionisti. Tuttavia, questi contratti tendono ad essere a lungo termine, spesso per cinque album o più, con le etichette che detengono i diritti in perpetuo sulle registrazioni.

Al contrario, gli accordi di distribuzione offrono generalmente meno denaro iniziale e pochi servizi. Questi contratti sono tipicamente a breve termine e consentono agli artisti di mantenere una maggiore parte dei proventi. Con l’avvento dello streaming e dei social media, gli artisti possono ora registrare e distribuire la propria musica autonomamente, aumentando la loro capacità di rifiutare offerte poco attraenti.

Le Pressioni sulle Etichette Major

Le etichette major si trovano ora in una posizione difficile. L’aumento degli accordi di distribuzione a breve termine minaccia di erodere la dimensione dei loro cataloghi nel tempo. Le major hanno visto una diminuzione della loro quota di mercato a favore di nuovi distributori digitali che offrono tariffe inferiori per caricare canzoni sulle piattaforme di streaming.

In risposta a queste sfide, anche le major si sentono costrette ad adattarsi e offrire diversi tipi di accordi per rimanere competitive. Anche se molti dirigenti credono che gli accordi di distribuzione non abbiano senso per loro, si sentono sotto pressione per offrire queste opzioni.

Opportunità e Rischi per gli Artisti

Per gli artisti, l’espansione delle offerte di distribuzione da parte delle major significa che ora hanno molte più opzioni a disposizione. Tuttavia, è fondamentale che comprendano le differenze tra un accordo di distribuzione e un contratto discografico tradizionale. Harding sottolinea che “un accordo di distribuzione non è un accordo con un’etichetta”, evidenziando che gli artisti devono essere pronti a pagare di più se desiderano servizi aggiuntivi.

Molti artisti emergenti potrebbero non avere chiara la distinzione tra queste opzioni o sapere quale sia la migliore per loro. Caren avverte che gli accordi di distribuzione possono diventare trappole in cui promesse fuorvianti portano a risultati deludenti.

La Strategia delle Major

Le etichette major stanno cercando di limitare i rischi firmando artisti in fase iniziale quando hanno fan base più piccole. In questo modo, possono successivamente “promuovere” quegli artisti a contratti più tradizionali se dimostrano successo. Tuttavia, questa strategia non è priva di rischi; alcuni artisti potrebbero ricevere offerte standardizzate senza un vero interesse da parte del distributore.

Manda esprime preoccupazione riguardo alla mancanza di guida adeguata per gli artisti nel valutare diverse offerte da parte delle etichette e dei distributori. Sottolinea l’importanza per gli artisti di interagire con i potenziali partner prima di prendere decisioni.

Nonostante le sfide e i cambiamenti nel panorama musicale, la corsa delle major verso accordi di distribuzione continua. Ogni artista ha ora diverse offerte a disposizione dopo aver pubblicato un video virale. Tuttavia, la necessità per le major di tornare alle loro radici — firmare e sviluppare superstar nel lungo termine — rimane cruciale per il futuro dell’industria musicale.